mercoledì 17 ottobre 2012

Revisionisti, negazionisti e complottisti.

Bisognerebbe sempre usare le parole non come pietre da tirare alla testa, come una lapidazione, ma per capire e farsi capire e i modi per farlo sono davvero tanti..
Secondo, non la vulgata, ma i fini dicitori che scrivono storie, storielle e favole, chiunque scriva:..., se alla sua storia, storiella o favola scritta manca questo fatto, o l'altro fatto è stato esagerato, e qualcuno lo dice, o meglio, lo scrive...è negazionismo questo? A morte!
No, non è così. Se da 150 anni ci dicono che Garibaldi si incontrò a Teano con Vittorio Emanuele II, con assoluta certezza, anzi, addirittura con testimoni, c'è un altro storico, anzi più di uno che dice: Non è vero, si incontrarono a Vairano, a pochi km da Teano, ormai anche gli storici, in gran parte, lo ammettono.
Quale danno ne deriva al  nostro Paese se si corregge questo luogo d'incontro? Forse a Teano, per la ricorrenza, faranno una sagra meno importante. Tutto qui. Sarei un negazionista? Un complottista?
Un complotto si fa in danno di una persona o di un'istituzione, un governo, non contro dei fatti da esaminare a fondo.
Ho portato un esempio conosciuto da tutti e da pochi anni puntualizzato.
Se parliamo invece di altri argomenti che riguardano la seconda guerra mondiale, ho letto che in alcuni Paesi, e non solo in Europa, si rischia addirittura la galera se non ci si adatta a scrivere o a pensare, senza scriverlo, quello che a tutti è stato comunicato e fatto vedere in filmati. Perché?
Perché non si può indagare quante sono state le vittime ebraiche di Hitler? Sei milioni, quattro? Otto?
Fossero anche solo 100, è sempre da condannare chi uccide i non combattenti.
Badate bene: si parla di fatto storico, non di tazze o di offese, nè si incita all'odio, nè si difende qualcuno.   Solo dopo ricerche storiche approfondite, esame di tutti i documenti disponibili, verifica delle testimonianze, analisi tecniche sul campo, solo allora si può, nel caso, mettere in dubbio o confermare un qualsiasi fatto narrato e che, in qualche modo stride con i documenti, o che sono imprecisi o inesatti. Non prima. Non si nega niente...si analizza, si cerca, come qualunque storico serio fa da sempre.
In questo modo, così come promette il nostro primo ministro su Corriere della Sera , è come dire: Tu, per legge, non puoi pensare questo fatto e se ti concedo di pensare, non puoi ne dire ne scrivere ciò che pensi.. E' assurdo!
Com'è possibile ragionare, indagare, negare o accettare il massimo argomento che dovrebbe essere un tabù per tutti: Dio, l'essere supremo dell'intero universo, riconosciuto dalle tre grandi religioni monoteistiche, per i moltissimi che credono e non si può invece, per legge, ragionare su certi fatti accaduti agli uomini, poveri mortali che riguardano quel periodo? Non mi riferisco solo alle vittime di Hitler. Anche a qualche ufficiale italiano che ha tradito, è stato processato, ma nessun giornale ne ha parlato.
C'è qualcosa che non va.
Se sono costretto, con la violenza, a credere, eliminiamo la parola civiltà dal nostro vocabolario. Non ha alcun senso se non posso esercitare questa decantata civiltà di libera scelta, dono di Dio.
 Forse di quei fatti, potremo parlarne tra 150 anni, quando dovranno essere prese come vangelo le testimonianze ascoltate e lette, ancora oggi.
E così il prof. Monti, dalla miseria in cui ci caccia, passa alla limitazione della libertà di pensiero.
Non può farla questa legge, lo proibisce Human Rights Committee.  Ma in Italia la storia la scrive chi vince e comanda e non chi pensa. Bravo Monti! C'era bisogno di laurearsi per fare questa legge?
Così, per legge, dovremo accettare di non sapere mai quante persone sono state vittime dei nazisti o chi ha fatto cosa. Oltre alla sovranità popolare, ci toglieranno anche un pò di libertà personale, senza alcun motivo.

W l'Italia!