venerdì 8 luglio 2011

Capire ed agire

Non riuscirò mai a capire come, in un paese come il nostro, riusciamo a sopportare una politica che và contro il popolo, invece del contrario. E noi a protestare flebilmente e passare per ignoranti, antidemocratici, violenti, fascisti, comunisti e chi più ne ha più ne metta. Tutto, fuorchè cittadini, stufi di queste politiche che privilegiano pochi.
In Spagna, a maggio, sono scesi in piazza in quasi tutte le città per protestare contro i politici che permettono un'economia vorace che ci toglie qualsiasi speranza di un futuro migliore e contro la corruzione di cui i politici si servono per aumentare la loro sfera d'influenza.
Ci dobbiamo beccare i festeggiamenti (a nostre spese) di una falsa unità d'Italia.
Ci dobbiamo sorbire il TAV (a nostre spese) che già la Corte suprema bocciò per l'inutilità della stessa.
Ci tocca mantenere una marea di gente in Parlamento, compresi i condannati (più di quelli americani che governano circa 300 milioni di persone e non 60) con stipendi d'oro e benefit.
Diamo ai politici, quando votiamo, un mandato in bianco, per cui quando decidono una legge o un qualsiasi accordo, lo si fa senza il nostro consenso: è democrazia questa? E si lamentano pure se non siamo daccordo...ci prendono a bastonate e ci arrestano.
Dobbiamo sottostare ai capricci e alle manovre delle banche che mirano non solo al controllo delle masse, ma a svuotare il nostro lavoro di ogni merito, di qualsiasi speranza futura, visto che ci pagano con pezzi di carta senza controvalore... Sempre con l'accordo politico.
Quando finirà tutto questo?
Serve davvero un confronto democratico tra le parti quando la democrazia è pura illusione? Lo dimostra il fatto che in qualunque dimostrazione dei cittadini la polizia viene mandata a manganellare alla cieca.
Questo significa una sola cosa: Il popolo deve subire e tacere.
Adesso proveranno anche a mettere il bavaglio ad internet, l'unico mezzo che abbiamo per dire la nostra. Non mi vengano a dire che nel nostro paese c'è libertà di pensiero e di stampa: non è vero! La stampa è quasi tutta al servizio di banche e di politici.