sabato 7 settembre 2013

Anch'io avrei un dream




Anche io posso avere un dream? Oh yes, direbbe un italiano in usa.
Il mio sarebbe e dico sarebbe un sogno e credo che non sia solo il mio...se i cosidetti governatori del sud: Caldoro, Scopelliti, Vendola e Crocetta si mettessero in proprio, strapagati dal popolo del sud ma con una propria costituzione. Un patto di ferro col resto d'Italia, ma con le proprie banche e con la propria moneta, i propri codici e tribunali. Ergastolo per chi inquina e avvelena acque e terreni, per esempio, cosa che sembra non interessare al governo italiano. Sarebbe un sogno serio, impegnativo.
Una costituzione basata sulla democrazia diretta, allora sì che la musica cambierebbe. Tutti andrebbero a votare una legge e la maggioranza vince, senza alcun quorum. Oggi vincono i partiti non il popolo sovrano.
Tutto questo sarebbe possibile sempre che i cosidetti governatori si rendessero conto che il sud è abbandonato a se stesso e che loro sono condizionati dai propri partiti di appartenenza, con tutti i problemi che ne derivano. Servirebbe solo un pò d'amore per la propria terra, un minimo di dignità per una terra oggetto di conquista ancora oggi..
E' a questo obiettivo, a mio parere, che tutte le associazioni del sud dovrebbero mirare unendosi. Lasciando libertà di scelta al popolo di restare al sud o di emigrare.
Quasi 20 milioni di persone, più della Repubblica di San Marino, più di Montecarlo: perchè non dovrebbe essere possibile? Ma chi avrà la forza di dare la sveglia ad un sud addormentato dalla tv e dalle chiacchiere fumose dei governi italiani che stanno svendendo il Paese al potere economico-finanziario straniero?
Le scuse per aggredire il sud 152 anni fa quali erano? Le ricordate? L'ex Regno è in mano allo straniero che lo schiavizza. E via all'attacco con l'appoggio di nazioni che finanziavano. E oggi come siamo messi?
Non siamo forse in mano a governi stranieri che ci mettono a 90 gradi e ci inchiappettano? Non siamo in mano a banche straniere colluse con le banche private italiane che, anche loro, si mettono in coda?
Non si paga un pizzo del 70% al governo perchè possa pagare interessi a queste banche?
Sveglia sud...sveglia! Diventate sovrani di voi stessi e non schiavi di fratelli e fratellastri d'Italia.
Questo sarebbe il mio dream!



sabato 3 novembre 2012

Il Prof. Giacinto Auriti denuncia Bankitalia

Mi domando quali vantaggi ci sta portando l'euro. Gli economisti forse ne vedono molti, ma chi, come me e come la maggior parte degli italiani, non lo è, non ne vede. Significa forse che siamo tutti una massa di ignoranti? Io so che prima dell'avvento dell'euro con 50.000 lire si faceva una buona spesa nei supermercati. Oggi con 50 euro, ossia quasi il doppio delle 50.000, compri ben poco. Questo vale non solo per il supermarket, ma per tutto ciò che si compra.
Mi chiedo inoltre per quale motivo la Costituzione italiana non permette al popolo di partecipare alle decisioni economiche che prendono i Ministri competenti. Sono ingenuo?
Da maligno sono portato a pensare che quando diamo il voto, consegniamo anche il nostro salvadanaio e questo ci riempie di ansie. Chi ha poi in mano i nostri soldi, ci controlla se per caso mettiamo dentro qualcos'altro. C'è qualcosa da rivedere. La sovranità dimezzata del popolo italiano sta crescendo di interesse e il Prof. Auriti (buon'anima) non ha torto. Altro che complottista e via dicendo tutto il male peggiore.
Il diritto viene sempre prima dell'economia e lui era un docente universitario del diritto.
Alle sue logiche teorie, che anche un bambino capirebbe, si sovrappone l'interesse pratico del banchiere che stampa cartamoneta, senza alcuna garanzia.
Cosa impedisce ad una Nazione di sopravvivere col frutto del proprio lavoro? Di creare la propria moneta, con l'oro o senza...E cosa impedisce di fare dei patti con altre Nazioni? Anche se non si usa la stessa moneta?
Se lo stipendio medio di un operaio prima dell'euro era di 1.500.000 di lire oggi è di circa 750 euro, ma con quei soldi non fa la stessa vita di prima, è peggiorata: dov'è dunque il vantaggio di usare l'euro?

giovedì 1 novembre 2012

Nì all'Europa unita

Mi chiedo se questo governo ci prende veramente per degli asini da contenere dietro il filo spinato.
Prima ancora di fare dei patti per l'unione europea, possibilmente approvata da tutti i popoli, l'unica cosa che interessava unire era la moneta. Su questa unione iniqua si stanno elaborando leggi che sottraggono ricchezza privata, oltreché servizi e lavoro, per pagare un debito pubblico alle banche che detengono i nostri titoli di Stato.
Vorrei ricordare che già nell'800, i titoli di stato, quelli del regno di Napoli sono stati quotati fino al 120% alla borsa di Parigi, all'epoca la più importante d'Europa. Quali progressi abbiamo fatto da allora ad oggi?
La scusa della crisi, artatamente provocata è, o meglio era, un problema americano non europeo.
Se l'unione commerciale nel mondo occidentale deve diventare un domino, allora si difenda meglio con degli accorgimenti lo sviluppo europeo. Quale illustre membro del Parlamento può spiegarci perchè al supermercato dobbiamo comprare limoni argentini e i nostri dobbiamo distruggerli? Che razza di mercato è?
Intanto impoverisce l'Italia e non solo. A chi conviene questo?
Oggi si grida da tutte le parti, ed è una specialità di Monti: ce lo chiede l'Europa, come nel 1300 al grido di Dio lo vuole, si massacravano l'uno con l'altro. Oggi l'Europa massacra noi.
I tempi sono cambiati. Non si può più governare incutendo paura alla gente per rapinare i loro risparmi. Hanno ragione i tanto decantati investitori (balle) ad aver paura delle prossime elezioni. Noi siamo stufi di ragliare come asini inascoltati. Se la sovranità è del popolo allora il popolo vi manderà a casa tutti, per i pessimi accordi fatti col resto d'Europa e per quel poco di sovranità popolare che si vuole svendere, come i beni dello Stato.
A noi dello spread importa poco. Le speculazioni appartengono alle grandi banche, ma non vogliamo essere noi le vittime.

mercoledì 31 ottobre 2012

POSTE ITALIANE

Vi racconto un fatto. 15 giorni fa circa, ho dovuto chiedere ad un ufficio postale vicino casa, l'estratto conto del mese di dicembre 2011 per poter presentare un certificato ISEE al mio Comune. In quanto sul sito, dove accedo regolarmente,  non c'è nulla dello scorso anno. Chissà poi perché...difficoltà tecniche forse.
Ancora non è arrivato niente. Ho sollecitato per telefono l'ufficio postale...ma come sappiamo tutti: verbo volant, forse è per questo che tutte le grandi aziende si dotano di call center che tutto ti dicono, tranne quello che ti interessa, quando non sei costretto a sentire una registrazione.
Da informazioni assunte al numero verde delle Poste Italiane, mi è stato comunicato che per avere quel documento...e credetemi, fatto di un solo foglio, (ho davvero poco da muovere) dovrò aspettare almeno un mese e al costo di 10 euro. Per un foglio di carta formato A4. E' un ladrocinio o no? E' nel loro database e basterebbe un click spedendolo via posta elettronica.
In un mese una normale lettera dall'Italia agli USA viaggia 4 volte: andata e ritorno.
Che dire? Ogni commento sarebbe superfluo senonché le simpatiche signore allo sportello, affrontano tutto con estremo disinteresse (...non dipende da noi, ci dispiace, si rivolga a poste italiane). Ossia, non rompa le cosidette e non ci faccia perdere tempo che abbiamo da fare..
Possibile che nel nostro bel paese non si possa mai contattare un responsabile di qualcosa?

Ma che Italia abbiamo fatto? Siamo pure beffati dai "molto onorevoli" politici che lamentano la lontananza dei cittadini dalla politica. Ci ammazzano con le scartoffie, con le tasse, fanno errori che ci costa tempo, denaro e fatica per sistemarli e poi si lamentano?Le votazioni in Sicilia sono piuttosto significative. Imparino qualcosa i signori che stanno in Parlamento. Noi saremo sempre più lontani da questo modo di fare politica.
W l'Italia!

martedì 23 ottobre 2012

Monti lo chaffeur

La crisi in Italia, come nel resto dell'Europa, era prevista e organizzata. Questo video lo dimostra molto bene. Il ricatto fatto all'Italia: o Monti al Governo o non venderete più titoli di Stato, spiega perché in fretta e furia è stato nominato Senatore a vita e fatto primo ministro, Sentiamo da anni che se eravamo ad un passo dal baratro, che eravamo sull'orlo di default e tutto questo, spaventando i creduloni italiani ha fatto sì che si sperasse davvero in un "salvatore". La storia insegna che i governi hanno, da sempre, amministrato i loro popoli incutendo loro paure.
Ebbene questo salvatore, invece di incoraggiare gli investimenti (che non sono gli acquisti dei titoli italiani), aumenta le tasse portandoci al primo posto al mondo come il Paese che paga le tasse più alte e taglia i servizi. In sostanza ci sta impoverendo.
C'è da chiedersi allora dov'è la differenza tra "cadere in un baratro" e la nostra salvezza, di cui si vanta tutti i giorni. Prende ordini dalla BCE e dalla Germania che impongono e lui esegue, altro che sbattere i pugni sul tavolo. (Senza parlare degli interessi degli USA, governata dalle lobby sioniste che minacciano)
Sbattere i pugni significa: o voi date un bel taglio al nostro debito pubblico per poter abbassare le tasse e permettere investimenti e creare posti di lavoro o noi non manteniamo i patti fatti in precedenza. Che cosa succederebbe? Moriremmo di fame più di oggi? Lui si limita a guidare l'Italia, come una vecchia Fiat, verso una fine ingloriosa.
Già si sussurra che avremo un Monti bis. Noi al governo vogliamo un cittadino qualunque che ponga fine ai ricatti imposti. Destra e sinistra ormai non dicono più niente a nessuno. Hanno perso quella credibilità che gli italiani, attraverso il loro idealismo, riponevano in loro.
Dove  porterà la chaffeur Monti l'Italia? Probabilmente in qualche garage della Goldman Sachs.