sabato 3 novembre 2012

Il Prof. Giacinto Auriti denuncia Bankitalia

Mi domando quali vantaggi ci sta portando l'euro. Gli economisti forse ne vedono molti, ma chi, come me e come la maggior parte degli italiani, non lo è, non ne vede. Significa forse che siamo tutti una massa di ignoranti? Io so che prima dell'avvento dell'euro con 50.000 lire si faceva una buona spesa nei supermercati. Oggi con 50 euro, ossia quasi il doppio delle 50.000, compri ben poco. Questo vale non solo per il supermarket, ma per tutto ciò che si compra.
Mi chiedo inoltre per quale motivo la Costituzione italiana non permette al popolo di partecipare alle decisioni economiche che prendono i Ministri competenti. Sono ingenuo?
Da maligno sono portato a pensare che quando diamo il voto, consegniamo anche il nostro salvadanaio e questo ci riempie di ansie. Chi ha poi in mano i nostri soldi, ci controlla se per caso mettiamo dentro qualcos'altro. C'è qualcosa da rivedere. La sovranità dimezzata del popolo italiano sta crescendo di interesse e il Prof. Auriti (buon'anima) non ha torto. Altro che complottista e via dicendo tutto il male peggiore.
Il diritto viene sempre prima dell'economia e lui era un docente universitario del diritto.
Alle sue logiche teorie, che anche un bambino capirebbe, si sovrappone l'interesse pratico del banchiere che stampa cartamoneta, senza alcuna garanzia.
Cosa impedisce ad una Nazione di sopravvivere col frutto del proprio lavoro? Di creare la propria moneta, con l'oro o senza...E cosa impedisce di fare dei patti con altre Nazioni? Anche se non si usa la stessa moneta?
Se lo stipendio medio di un operaio prima dell'euro era di 1.500.000 di lire oggi è di circa 750 euro, ma con quei soldi non fa la stessa vita di prima, è peggiorata: dov'è dunque il vantaggio di usare l'euro?

giovedì 1 novembre 2012

Nì all'Europa unita

Mi chiedo se questo governo ci prende veramente per degli asini da contenere dietro il filo spinato.
Prima ancora di fare dei patti per l'unione europea, possibilmente approvata da tutti i popoli, l'unica cosa che interessava unire era la moneta. Su questa unione iniqua si stanno elaborando leggi che sottraggono ricchezza privata, oltreché servizi e lavoro, per pagare un debito pubblico alle banche che detengono i nostri titoli di Stato.
Vorrei ricordare che già nell'800, i titoli di stato, quelli del regno di Napoli sono stati quotati fino al 120% alla borsa di Parigi, all'epoca la più importante d'Europa. Quali progressi abbiamo fatto da allora ad oggi?
La scusa della crisi, artatamente provocata è, o meglio era, un problema americano non europeo.
Se l'unione commerciale nel mondo occidentale deve diventare un domino, allora si difenda meglio con degli accorgimenti lo sviluppo europeo. Quale illustre membro del Parlamento può spiegarci perchè al supermercato dobbiamo comprare limoni argentini e i nostri dobbiamo distruggerli? Che razza di mercato è?
Intanto impoverisce l'Italia e non solo. A chi conviene questo?
Oggi si grida da tutte le parti, ed è una specialità di Monti: ce lo chiede l'Europa, come nel 1300 al grido di Dio lo vuole, si massacravano l'uno con l'altro. Oggi l'Europa massacra noi.
I tempi sono cambiati. Non si può più governare incutendo paura alla gente per rapinare i loro risparmi. Hanno ragione i tanto decantati investitori (balle) ad aver paura delle prossime elezioni. Noi siamo stufi di ragliare come asini inascoltati. Se la sovranità è del popolo allora il popolo vi manderà a casa tutti, per i pessimi accordi fatti col resto d'Europa e per quel poco di sovranità popolare che si vuole svendere, come i beni dello Stato.
A noi dello spread importa poco. Le speculazioni appartengono alle grandi banche, ma non vogliamo essere noi le vittime.