venerdì 12 ottobre 2012

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Luigi De Gennaro
Il non senso delle parole (olio su tela)
Fusioni (olio su tela)


"La possibilità di comprendere appieno i risultati della pittura di Luigi De Gennaro, devono partire tenendo presente due momenti.


L'albero della vita  (olio su tela)                                                      Primo quello tecnico con i relativi risultati, poi quello meramente artistico. Due momenti che si fondono e si completano dando luce all’artista e alle sue opere. Senza volersi addentrare troppo nella prima parte diciamo che Luigi De Gennaro dipinge usando come supporto lo Specchio, sù di esso viene collocata la tela che una volta dipinta ,viene sapientemente tagliata in punti strategici ove fuori uscirà il supporto. E già qui si esaurisce la spiegazione tecnica perché è solo la prima ragione di questo suo operare, che è un modo per trascinare l’osservatore dentro il quadro, non solo come visuale, ma anche come soggetto che ne fa parte per la sua immagine riflessa, frammentata, spezzata, ma sempre sorprendente ed incisiva.

L’idea è un coinvolgimento, il piacere di sentirsi parte, di riconoscersi in un vivere occasioni, sogni, visioni, realtà.

E’ un raggiungimento non facile. L’artista deve lavorare con pazienza sui particolari, sugli angoli, sulle punte. Come in un balletto classico tutto si muove, tutto scintilla, e niente può essere fuori posto e i leggeri veli bianchi, le luci, i riflessi, ondeggiano secondo la sinfonia di un grande scenario simbolico. Rafforzata da un vigoroso ritmo di accenti, lo specchio traduce tanto la potenza dell’idea, quanto la pacata forza della gestualità che dà vita alla presenza sentita della rappresentazione e alla causalità di una visione in eterno movimento, parte più o meno consapevole della vitalità dell’opera.

Abbiamo scritto di allegorie e qui entriamo in quella che è l’espressione pittorica abituale.

Il Surrealismo è la sua fonte d'ispirazione fin dal 1975 , anno della sua prima mostra .

Le immagini si spingono ad interpretare il messaggio attraverso le lucenti cromie. Attraverso queste trasformazioni l’osservatore coglie il linguaggio che lo porta verso un mondo nuovo, che lui sente come situazione viva ed avventurosa in uno stile unico ed ideale. I soggetti li ritroviamo nella realtà o nella fantasia e sempre in zone dove l’insieme ha un andamento ritmico, quasi ondulatorio, conflittuale e spesso con fini provocatori e dove si accede ad un andamento musicale. In questo studiato intreccio di emozioni visive, la parte importante rimane la contrapposizione dei supporti che affiorano e che lasciati liberi disegnano zone d’ombra o sprigionano riflessi. Tutto ha un significato ben preciso che va sentito nella preparazione di un artista quale Luigi De Gennaro, che apre all’arte la sua continua emozione e che, nel rapporto con quest’arte, vede l’osservatore portato in prima fila.".



G. Falossi (Milano 18/ 7/ 2008)


Latente utopia  (olio su tela)                                       Il magico riflesso  (olio su tela)